Reviews. Misha Maslennikov. Documentary photography. Odessa

MISHA MASLENNIKOV

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Reviews. Misha Maslennikov. Documentary photography. Odessa

Carola Allemandi / Torino, Italia

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Ho scoperto la fotografia e lo sguardo di Misha Maslennikov durante il festival di fotografia etica a Lodi, quest’anno. Era stato esposto il lavoro “The Don Steppe”, riassunto in sole 14 immagini. L’occhio di Misha vede ciò che non si può dire, e rende visibili quegli elementi originari da cui l’uomo stesso deriva: lo spazio, l’infinito, il bianco, l’ombra. Grazie a una pulizia formale e una raffinatezza nelle inquadrature che gli sono proprie, pare compiere il suo gesto profetico con leggerezza incomprensibile, quasi angelica. L’infinito spazio che gli uomini che vivono nella steppa hanno negli occhi e portano in giro con sé rivive e si riflette nelle immagini che Misha cattura per fissarle per sempre.

Il bianco e nero e la sintesi estrema sono gli strumenti compositivi che maggiormente risuonano nel suo modo di fotografare, rendendo le immagini delle vere e proprie casse di risonanza capaci di creare un’eco infinita, riuscendo a colmare coi suoi riverberi lo spazio vuoto e sterminato che gli si stende attorno.

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